Il Drenaggio Linfatico Manuale (DLM) fa riferimento alla tecnica introdotta da E. Vodder, come risultato dell’ottimizzazione delle conoscenze nel campo dell’anatomia, della fisiologia del sistema linfatico, dell’ambiente interstiziale e della microcircolazione.

Le controindicazioni limitanti il trattamento fisico degli edemi riguardano i soggetti portatori di particolari patologie e/o condizioni che possono complicare il trattamento e ridurre quindi i benefici terapeutici dello stesso. Esempi sono l’obesità, il diabete, l’ipertensione arteriosa, la poliartrite reumatoide, le cicatrici, un’ipercheratosi, le micosi, una fistola linfatica, un linfocele, una linforrea, le varici linfatiche, le teleangettasie, una fibrosi prostattinica, un’ulcera, un processo neoplastico maligno, una paresi.

Le controindicazioni assolute riguardano la concomitante presenza di: infezioni, patologie venose acute, insufficienza renale non compensata, insufficienza cardiaca destra non compensata. Il drenaggio addominale profondo non deve mai essere doloroso o sgradevole. Il terapeuta deve dosare le pressioni esercitate nel corso di queste manovre in funzione della sensibilità del paziente. Il DLM non provoca metastasi e, di conseguenza, non è controindicato nei pazienti oncologici.